Con l’aumento di velivoli e applicazioni crescono anche le esigenze di controllo e sicurezza.
L’utilizzo dei droni, gli ormai noti velivoli telecomandati, interessa in maniera sempre più trasversale ambiti e settori differenti. Dall’agricoltura all’archeologia, dalla sicurezza ai trasporti, dall’urbanistica ai videogiochi. Da notare anche la crescita del settore delle riprese video con droni per la pubblicità, i documentari e i contenuti televisivi.
Si pensi ad esempio che video registrati da droni sono già usati anche in Italia per misurare i flussi di traffico e il rischio di incidenti, per modificare i tempi dei semafori o la segnaletica.
In Umbria, uno di questi ragni volanti è stato già utilizzato recentemente per monitorare l’evoluzione di una frana vicino Foligno. Anche in occasione un drone ha filmato dall’alto la città di Assisi e la zona del Mortaro sul monte Subasio.
Video: Universo Assisi 2017, panoramica aerea con drone
A Malta, invece, una Ong li utilizza per localizzare e valutare lo stato di rischio dei barconi dei migranti prima di lanciare la richiesta di soccorso.
Videogiochi e consegne a domicilio
Le grandi multinazionali si stanno già attrezzando in questo senso e scenari che fino a pochi anni fa sembravano fantascientifici sono ormai alle porte. Amazon, il colosso del commercio online, durante la conferenza di robotica MARS 2017 in California, ha pubblicato un video, che a tutti gli effetti rappresenta la prima dimostrazione pubblica di consegna di un pacco eseguita da un drone.
In ambito videoludico ha fatto molto parlare il progetto del gioco ReRoll. Attraverso mappature del territorio fatte tramite droni e software di rendering 3d il videogioco intendeva ricostruire l’intero pianeta in scala 1.1. Per cui i giocatori oltre a seguire i livelli proposti dalla trama del gioco potranno andarsene in giro per il mondo a visitare città oppure passeggiando con il proprio personaggio lungo il vialetto di fronte a casa, il tutto in uno scenario post apocalittico in cui le condizioni meteo variano a seconda delle condizioni meteo reali. Dalle ultime notizie circolate in rete sembra che il progetto abbia subito rallentamenti o sia stato sospeso, ma ormai la strada è ben tracciata: l’impiego di droni in ambito videoludico diventerà sempre di più la norma.
Regolamentare il volo a bassa quota
Ma se le tante possibili applicazioni fanno sognare appassionati e professionisti, il rovescio della medaglia risiede nelle altrettante implicazioni a livello di controllo e regolamentazione che la diffusione di questi apparecchi implica.
I droni sono oggetti volanti dal peso variabile che si muovono a bassa quota. Si chiama blueprint la strategia di settore messa a punto dall’Unione europea che prevede di registrare droni e operatori entro il 2019. Per quella data solo chi sarà registrato, tracciabile e riconoscibile potrà volare nello spazio aereo dell’Unione europea fino a 150 metri d’altezza. Si vuole in sostanza sviluppare un sistema di gestione del traffico aereo a bassa quota, sicuro e regolamentato come quello ad alta quota. Gli apparecchi volanti dovranno essere dotati di dispositivi di riconoscimento di altri oggetti e pericoli, in modo da ridurre il più possibile il rischio di incidenti e collisioni.
In Italia le regole varate dall’Enac sono piuttosto stringenti se confrontate con quelle di atri paesi. Da noi far volare un drone in condizioni e in zone non autorizzate equivale, a livello di sanzioni, a far decollare illegalmente un aereo vero e proprio. Da un lato questo ha arginato l’utilizzo pirata dei droni in Italia, dall’altro molte aziende e case produttrici lamentano un’eccesiva limitazione per lo sviluppo di un mercato in fortissima crescita.
Che dire? Secondo le stime di ABI Research (società specializzata in connettività globale e tecnologie emergenti) l’ industria dei droni varrà oltre 8,4 miliardi di dollari entro il 2019. Una grande opportunità ma anche una grande responsabilità per tutti coloro che intenderanno muoversi e investire sui droni.
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