L’azienda continua l’impegno nello sviluppo di soluzioni innovative anche in ambito welfare.
Leader mondiale nella produzione di componentistica ad altissima precisione (viti a sfera, cuscinetti e attuatori elettromeccanici) destinata al settore dell’aeronautica, dell’industria e dell’energia.
Oltre 1.200 collaboratori in tutto il mondo, quasi 50 anni di storia e stabilimenti in Italia, in Germania e negli Stati Uniti. UMBRAGROUP è una delle realtà italiane più solide e all’avanguardia nel campo dell’ingegneria meccanica e industriale.
Antonio Baldaccini, CEO & President di UMBRAGROUP S.p.A., presenta a Made in Italy Lab due delle direttrici sulle quali l’Azienda investe costantemente, per il presente e per il prossimo futuro: il welfare aziendale e l’innovazione.
Quali sono i segreti del successo di un’azienda come UMBRAGROUP?
Non esiste un fattore unico per il successo. Proprio come in un sistema, occorre che tutti questi fattori siano allo stesso tempo focalizzati in ogni componente dell’organismo aziendale.
In UMBRAGROUP, per essere protagonisti del mercato e mantenere alta la competitività, puntiamo soprattutto su quattro fattori chiave.
Il primo è il miglioramento continuo di tecnologie e processi. In secondo luogo puntiamo molto su persone motivate e costantemente formate, che sono la vera ricchezza di un’azienda. Diamo anche grande importanza alle partnership aziendali, perché i rapporti di lavoro solidi e basati sulla fiducia aiutano a crescere e a lavorare bene. Infine cerchiamo sempre di agire per il bene comune, cioè per un sano benessere dell’Azienda, dei suoi dipendenti e del territorio in cui opera.
Avete da poco inaugurato a Foligno il Nuovo Laboratorio di Ingegneria Sperimentale. Cosa vi ha spinto a lanciare questa iniziativa? Che obiettivi vi siete posti?
Il Laboratorio di Ingegneria Sperimentale si sviluppa su una superficie di circa 1.200 m2 ed è dotato di circa 40 sistemi di test ad-hoc, grazie ai quali riusciamo a eseguire internamente il 90% di tutti i test richiesti dalle specifiche aerospaziali. Altra caratteristica fondamentale è la capacità del laboratorio di disegnare il test e il sistema di verifica intorno all’apparato, al fine di rendere la fase di validazione sperimentale quanto più affidabile e prossima alle reali condizioni di esercizio.
Lo scopo principale del laboratorio è dunque garantire, attraverso test specifici, la rispondenza del dispositivo ai requisiti imposti dai nostri committenti e agli stringenti standard di qualità e affidabilità di UMBRAGROUP.
Il laboratorio ci permetterà di essere ancora più vicini alle esigenze dei nostri clienti, alimentando le nostre capacità di analisi, di sviluppo e di innovazione. Si tratta anche di una vetrina dove i nostri clienti possono ammirare e toccare con mano i dispositivi che hanno acquistato prima ancora di riceverli.
Parliamo dunque di innovazione: qual è la vostra personale definizione che date di questo termine?
Non è semplice declinare una definizione univoca del termine innovazione. L’innovazione è un concetto liquido, dinamico, in continua evoluzione. Non è imbrigliabile in una forma definita.
Noi crediamo che l’innovazione sia la capacità di trasformare un’idea, un’intuizione, un’invenzione in qualcosa di utile, che porti valore aggiunto, che sia alla vita delle persone, a un processo aziendale, a un agglomerato urbano, oppure anche al mondo intero.
L’innovazione è un atteggiamento?
Sì, l’innovazione è un atteggiamento, una disposizione d’animo, un’apertura mentale. Significa essere pronti a recepire tutti gli stimoli che ci circondano e contemporaneamente a mettere in discussione le nostre vecchie abitudini, i vecchi modi di fare e di pensare. Questo non perché, in quanto vecchi, debbano essere necessariamente superati, ma affinché non diventino delle zavorre che impediscano di guardare avanti.
Somiglia più a un colpo di genio oppure a un processo lento?
Il colpo di genio non è l’unico modo per ottenere grandi miglioramenti. Si ottiene un grande risultato anche con tanti singoli passi in avanti. Ognuno di noi, infatti, può contribuire nel suo piccolo a innovare l’azienda con tante piccole idee. La cosa importante è essere sempre curiosi e chiedersi: “Perché faccio questo lavoro in questo modo”?
Quali sono le innovazioni più importanti che UMBRAGROUP ha lanciato sul mercato?
Di innovazioni sul mercato ne abbiamo lanciate molte, alcune delle quali sono addirittura diventate brevetti. Al primo posto mi viene in mente il Cronidur-30: un acciaio inossidabile a elevato contenuto di azoto grazie al quale abbiamo praticamente eliminato la corrosione e l’usura prematura nelle viti a ricircolo di sfere per il settore aerospaziale.
Tra le altre innovazioni UMBRAGROUP che hanno avuto successo sul mercato ricordo anche l’introduzione della filettatura sul temprato o la cementazione sotto vuoto e le microviti finite sulla Fantina.
Che dire poi degli EMA, cioè gli attuatori elettromeccanici, la nostra soluzione più innovativa degli ultimi anni.
Parliamo di welfare aziendale: perché è così importante?
I dipendenti sono la linfa vitale, il motore di UMBRAGROUP. Quando una persona è felice lavora meglio, ha voglia di crescere e guarda con ottimismo al futuro.
Il welfare aziendale è importante perché porta benefici reciproci sia all’azienda che alle persone che ci lavorano. Le nostre politiche di welfare aziendale partono da molto lontano: sono decenni che rivolgiamo particolare attenzione non solo alla qualità della vita lavorativa, ma anche al bilanciamento tra vita professionale e familiare.
Dal punto di vista ricreativo che iniziative portate avanti per migliorare la qualità della vita delle persone che lavorano in azienda?
Abbiamo il Circolo Ricreativo dei Lavoratori che si occupa della gestione del tempo libero, organizza tantissime attività extra-lavorative che l’azienda è felice di sostenere, perché la conoscenza della persona facilita i rapporti umani e anche lavorativi.
E per quanto riguarda la salute?
Abbiamo dato il via al progetto MAP. È un approccio in cui Movimento, Alimentazione e Postura (MAP, appunto) sono integrati tra loro con l’obiettivo di offrire a tutti i dipendenti la possibilità di migliorare la qualità della vita. L’azienda mette a disposizione dei professionisti che ascoltano, seguono e monitorano le esigenze specifiche di ognuno direttamente sul posto di lavoro.
Anche il progetto MAP appartiene a una visione di welfare aziendale, perché, ad esempio, guida le persone nella prevenzione dei disturbi muscolo scheletrici, le porta alla consapevolezza di una sana e corretta alimentazione e le incentiva al movimento attraverso la coltivazione dei propri hobby.
La vostra è un’idea di welfare aziendale articolata su più livelli.
Sì, perché il benessere delle persone che lavorano in azienda dipende da più fattori. Fattori fisici, mentali, relazionali, economici. Sono temi nei quali crediamo e investiamo molto. Negli ultimi anni abbiamo avviato una politica di welfare aziendale ancora più organizzata, che permetta ad ogni dipendente di potersi avvalere di strutture qualificate e sicure per le proprie scelte personali.
Di recente abbiamo inoltre introdotto un’assicurazione sanitaria integrativa, di cui può usufruire non solo il lavoratore ma anche il suo nucleo familiare.
Alle aziende oggi giorno viene richiesta anche responsabilità sociale. Ci sono dei comportamenti virtuosi che portate avanti nei confronti della società?
Mettiamo in campo ogni anno molte iniziative di natura economica e partecipativa volte a stimolare a livello locale e globale realtà virtuose dal punto di vista sociale e culturale. Siamo inoltre soci fondatori della Fondazione Valter Baldaccini, che opera a livello nazionale e internazionale cercando di agire concretamente a sostegno dei soggetti più bisognosi in campo umanitario, socio-educativo e della ricerca.
Torniamo su un livello più imprenditoriale: come si guida una realtà come UMBRAGROUP?
Per tenere unito un gruppo e guidarlo verso un obiettivo unico, occorre un’identità chiara e forte. Abbiamo costruito le nostre basi su valori solidi e non negoziabili, che racchiudiamo nell’acronimo FIRST: “F” come Focus sul cliente; “I” come Innovazione; “R” come Rispetto; “S” come Sviluppo sociale e “T” come Tutti per un obiettivo.
Che tipo di qualità e attitudini deve avere un buon imprenditore per avere successo e realizzare i suoi obiettivi?
Il vero imprenditore è innanzitutto un leader, deve saper trascinare l’organizzazione verso il raggiungimento di un obiettivo aziendale comune, attraverso il carisma e la capacità di coinvolgimento.
Un imprenditore di successo riesce anche a creare un futuro migliore per tutte le persone che lo circondano e, affinché ciò accada, è importante che sia sempre ambizioso e motivato per spostare il livello della performance sempre più in alto.
Non trascurerei infine la determinazione. Cito una frase di Steve Jobs che riassume bene il concetto: “Sono convinto che circa la metà di quello che separa gli imprenditori di successo da quelli che non hanno successo sia la pura perseveranza”.
Quanto è facile o difficile fare impresa in Italia?
Il sistema italiano deve sicuramente riprendere il passo con il resto del mondo. Le inefficienze sono evidenti e di diversa natura. Se volessimo trattare questo argomento si aprirebbe sicuramente un mondo.
Iniziamo col dire che occorre istaurare un maggior dialogo tra il mondo governativo e il mondo dell’imprenditoria. Questo faciliterebbe sicuramente la comprensione delle problematiche che quotidianamente si trovano ad affrontare gli imprenditori in Italia, soprattutto nel gestire poi la competizione internazionale. La dimensione aziendale, il contesto di riferimento, il mercato e l’area geografica influenzano sicuramente le esigenze da affrontare.
Il Piano Industria 4.0 varato dal Governo va in questa direzione?
In parte sì. Crediamo che l’attenzione e l’accento posti sul mondo dell’Industria 4.0 siano un ottimo segnale per lo sviluppo dell’industria italiana. Le risorse messe a disposizione, non solo in termini di investimenti in infrastrutture e beni materiali, ma anche in termini di sviluppo formativo, rappresentano un punto di partenza importante per il tessuto imprenditoriale, che deve essere in grado di utilizzarle al meglio e fare sinergia a livello territoriale e non.
In Italia abbiamo bisogno di creare hub di conoscenze, competenze e quindi di innovazione per essere al passo con le realtà industriali leader a livello mondiale.
A proposito di made in Italy: quando si parla di Italia la mente va al cibo, all’arte, alla moda. UMBRAGROUP è però la dimostrazione che esiste un made in Italy che eccelle nella meccanica, nella tecnologia, nell’ingegneria.
Troppo spesso si dimentica il vantaggio tecnologico e qualitativo dei prodotti made in Italy e non si dà abbastanza valore alle competenze specialistiche italiane nel campo dell’ingegneria. Nel mondo dell’aeronautica, così come in quello della meccanica di precisione e della medium-tech, siamo un Paese all’avanguardia e questo viene riconosciuto dal mercato mondiale. A livello locale purtroppo, ancora non siamo riconosciuti come leader in questi mercati ma stiamo cercando di comunicare che un’eccellenza esiste.
Made in Italy Lab ringrazia Antonio Baldaccini e UMBRAGROUP per il costruttivo incontro e le informazioni messe a disposizione dei lettori su welfare aziendale, innovazione e mentalità imprenditoriale.
UMBRAGROUP
https://www.umbragroup.com/
Via Valter Baldaccini, 1
Foligno (PG)
Umbria
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