Creatività e visione etica dei gioielli in bronzo made in Italy
Il primo contatto tra Made in Italy Lab e Ossidabile è avvenuto tramite web, quasi per caso. Dei prodotti dell’azienda vicentina ci ha colpito il loro essere materia viva, estetica e sostanza in movimento.
Gioielli in bronzo che con il tempo diventano pezzi unici, perché il processo di ossidazione di questa lega metallica altera sembianze e superfici del gioiello stesso.
Elementi creativi, artigianali e imprenditoriali di grande interesse, che valgono bene un incontro. Ad accoglierci nella sede aziendale alle porte di Vicenza c’è Gianluca Bertacche, titolare di Ossidabile.
Gianluca, Made in Italy Lab ti ringrazia per l’accoglienza.
Andiamo subito alla curiosità principale: perché il bronzo come materiale principe dei vostri gioielli?
Il bronzo cambia sembianze perché con il passare del tempo si ossida. Diventa unico, come ognuno di noi, come la storia di ogni singola persona che lo indossa.
Dove trovate ispirazione per le vostre collezioni?
Alcuni momenti si fotografano nella memoria per la loro bellezza. Con gli ossidabili ricreiamo i soggetti di questi attimi.
A volte lasciamo che siano i clienti a suggerisci le idee, è un po’ come condividere i loro ricordi più belli.
Facciamo un passo indietro. Parlaci del percorso imprenditoriale di Ossidabile.
La nostra azienda è nata per passione. Noi soci veniamo tutti da mondi diversi e il mio è l’oreficeria. Per chi, come me, ama le esplorazioni subacquee, prima di Ossidabile non esisteva nulla di simile sul mercato, nulla da indossare.
Il tarlo mi è girato in testa per molti anni, fino a quando ho deciso di riunire gli amici giusti per partire, abbiamo creato il marchio e abbiamo realizzato i primi 9 modelli, partendo per le prime fiere con il mio preferito al collo: la pinna.
Abbiamo presentato Ossidabile al DEMA Show 2013, ricordo che alla fine del primo giorno avevamo già finito tutti i pezzi. Abbiamo subito ricevuto centinaia di richieste di distributori interessati. Un successo al quale stentavamo a credere.
Un bel punto di partenza. Come lo avete sviluppato?
L’anno successivo abbiamo partecipato alla fiera subacquea più importate al mondo riscuotendo successo e interesse, sia da parte degli sportivi che dagli operatori di settore.
Ci siamo presentati con 20 modelli di gioielli in bronzo, disegnati e ragionati con ponderazione per un anno. Poi la richiesta è cresciuta e ha aperto nuovi mercati.
Abbiamo partecipato a diverse fiere tra Singapore, Cina, Malesia, Usa, Germania, Olanda, Parigi. Gli ossidabili hanno iniziato a farci girare il mondo.
Ricordo anche con emozione la partnership con la Lega femminile di basket serie A: nella stagione 2015-16 siamo stati sponsor tecnico per tutta la stagione sportiva, premiando la squadra vincitrice con il primo anello mai realizzato in Italia per questo tipo di evento. Oggi nel nostro catalogo ci sono più di 185 modelli.
Chi sono i vostri clienti e perché scelgono i vostri gioielli in bronzo?
Sportivi, amanti della natura, persone che cercano gioielli unici e hanno a cuore la salvaguardia dell’ambiente. Ossidabile ha una visione etica del commercio e del fare impresa.
Sentiamo di avere una responsabilità di tipo sociale nei confronti del mondo e delle persone che abbiamo intorno.
I nostri clienti sono persone che, oltre ad apprezzare i gioielli in bronzo che creiamo, credono in quello che facciamo e si riconoscono nelle nostre scelte etico-sociali. Cercano in Ossidabile un azienda che ascolti anche le loro idee e cercano un’etica di commercio che è parte integrante di noi sin dall’inizio.
Sempre più spesso alle aziende viene richiesta responsabilità sociale. Ci sono dei comportamenti virtuosi che portate avanti in tal senso?
Sosteniamo da tempo attività artistiche e musicali. Attualmente stiamo mettendo in piedi un progetto per regalare alberi alle piscine italiane. E poi ci sono tutte le attività di sostegno all’agricoltura e all’istruzione a Morogoro, in Tanzania. Di recente, con parte dei nostri proventi, abbiamo aiutato a finanziare l’acquisto di un trattore e la costruzione di una scuola.
Qual è lo stato di salute del settore gioielli italiano?
Il settore gioielli sta subendo un po’ una flessione. Molti cercano di normalizzare e industrializzare i prodotti e le lavorazioni, ma il mercato dei preziosi premia sempre chi mette amore ed emozioni nel lavoro di artigianato.
Quali sono i cambiamenti principali che hanno riguardato il settore gioielli negli ultimi anni?
Il mercato dei preziosi ha fatto spesso registrare la delocalizzazione delle produzioni all’estero. Argomento che è correlato alla tendenza a risparmiare sulle materie prime, con un conseguente calo della qualità. Ho notato però con piacere l’emersione di tanti giovani disegnatori di gioielli di grande talento, molti dei quali italiani.
Perché le creazioni artigianali italiane sono così speciali agli occhi del pubblico?
Siamo apprezzati all’estero perché offriamo una qualità di prodotti che promette durata nel tempo, nel nostro caso direi per tutta la vita. Questo deriva dalla competenza della manodopera e dalle norme italiane sui materiali come sul processo non inquinante di produzione.
In Italia esiste uno dei due poli di moda mondiali, a testimonianza delle nostre doti di creatività e di una tradizione lunghissima.
I valori profondi del made in Italy sono stati costruiti nei decenni passati, oggi è un valore in sé investire in un artigiano di alto livello qualitativo con l’aspirazione di migliorare sempre di più la resa emotiva dei
prodotti.
Cambiamenti tecnologici, globalizzazione. Nei prossimi cinque anni il made in Italy perderà valore e significato oppure ne uscirà più forte?
Per rispondere correttamente ci vorrebbe un economista. Per ora mi limito a dire che noi continueremo a dare il meglio. Speriamo di poter iniziare a regalare alberi alle piscine italiane. Ci stiamo lavorando.
Made in Italy, ma anche for Italy; per fare squadra e diventare più forti ci si deve aiutare.
Perché in Italia è difficile fare impresa?
Secondo me ci sono due elementi macroscopici: manca una facilità burocratica e manca un accesso più facile al denaro per gli investimenti sul personale e promozionali.
Perché lavorare in Italia è bellissimo?
Perché nel settore gioielli le persone hanno ironia, si crea una confidenza in maniera naturale, molti artigiani sanno quello che fanno da diverse generazioni, si usano tecniche antiche ma c’è sempre chi migliora leggermente il processo. Esistono davvero molte porte a cui bussare nel mercato dei preziosi.
L’Italia si sottovaluta?
Forse il made in Italy si è un po’ demoralizzato, ma dopo ogni salita, c’è una discesa. Se potessi, valorizzerei le emozioni positive perché è un paese pieno di artisti in grado di esprimerle.
Le tecnologie digitali sono una minaccia per l’artigianato tradizionale?
La tecnologia è un mezzo, un aiuto per fare meglio. Un grande artigiano rimarrà sempre grande, usando il forno a carbone quanto il forno digitale. I tempi di produzione si sono accorciati, ma l’alta qualità e la cura dei dettagli richiedono sempre lo stesso tempo.
Che tipo di qualità umane e comportamentali deve avere un buon imprenditore?
A nostro parere la qualità che porta i risultati nel tempo è la reciprocità tra la proprietà e i dipendenti. Deve esserci empatia e condivisione di obiettivi, da entrambe le parti.
Ovvio che l’imprenditore è mosso da un’ottica capitalistica, ma le persone di spessore sono quelle riescono a fare impresa badando anche al benessere del territorio e della società che li circonda.
Progetti per il futuro?
Tantissimi, ci serviranno più vite per realizzarli. Saremo in prima linea per la protezione dei mari, per la salvaguardia dell’ambiente e della fauna. Vogliamo fare azioni concrete e invogliare sempre più persone ad avere profondo rispetto per la natura. Abbiamo anche in cantiere alcune collaborazioni legate al mondo del nuoto e delle piscine.
Made in Italy Lab ringrazia Gianluca Bertacche, titolare di Ossidabile per la bella accoglienza e gli interessanti focus sui gioielli in bronzo e il mercato dei preziosi in generale.
Ossidabile
www.ossidabile.com
Ss Padana Verso Verona, 57
Vicenza (VI)
Veneto
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