L’azienda italiana propone all’industria del cartone una grande innovazione per la movimentazione e la gestione del cartone ondulato.
La vera innovazione non riguarda quasi mai i soli strumenti tecnologici. Spesso le innovazioni più profonde e durature nascono dal guardare al mondo con una prospettiva diversa, magari trovando un modo nuovo per fare le cose in modo più efficace.
È il caso di Emmepi Group, che propone all’industria del cartone un sistema evoluto per la movimentazione e la gestione del cartone ondulato. A parlarcene è il manager Alberto Fioriti, che ci accoglie nella sede di Perugia, in zona Ponte Felcino.
Alberto, grazie della disponibilità. Spiegaci in parole semplici di cosa si occupa Emmepi Group.
Le aziende che si occupano di lavorazione del cartone ondulato devono dedicare molte energie alla movimentazione dei materiali e alla gestione delle varie fasi produttive.
Noi forniamo all’industria del cartone impianti di movimentazione automatizzata chiavi in mano totali per il cartone ondulato.
Impianti chiavi in mano per l’industria del cartone: spiegaci meglio.
Mettiamo a punto soluzioni integrate per tutto ciò che riguarda la logistica, il packaging e il flusso produttivo che richiede il cartone ondulato.
Questa è una novità assoluta per il settore, perché prima di Emmepi Group, a parte le macchine di trasformazione, mancava un’azienda che potesse fornire pallettizzatori, caricatori, movimentazione, presse reggiatrici ed avvolgitori. Ora possiamo invece parlare di un vero “pronto all’uso” totale per l’industria del cartone, anche tramite software e periferiche integrati ad hoc sulle esigenze dell’azienda committente.
È senza dubbio un settore di nicchia, dove è necessario un alto livello di specializzazione. Qual è il percorso che vi ha portato fin qui?
L’azienda nasce negli anni ’60 come fornitore di impianti elettrici per grandi aziende edilizie. A metà degli anni ’90, complice un periodo di crisi di tutto il comparto edile, abbiamo iniziato a occuparci di movimentazione per alcune aziende produttrici di imballaggi in cartone che erano già nostre clienti.
Da qui in poi ci siamo sempre più specializzati in questo settore, fornendo pareggiatori e macchine reggiatrici per scatole e fogli.
Da circa dieci anni abbiamo abbandonato il mercato dei quadri elettrici e ci stiamo dedicando completamente alla creazione di soluzioni integrate e consegna per automatizzare la movimentazione di cartone ondulato.
Prima dell’avvento delle macchine e delle soluzioni automatizzate come avveniva la movimentazione?
Era un processo lungo e faticoso, perché quasi totalmente manuale. Gli operatori dovevano occuparsi di allineare i fogli di cartone e di movimentarli all’interno del capannone, spesso per centinaia di metri e servendosi solo di un semplice muletto.
Oggi questo processo, grazie alle soluzioni integrate di Emmepi Group, può essere tranquillamente gestito in modo totale e automatizzato, progettando una linea di movimentazione che fa impiego di software, macchinari e periferiche integrati ad hoc.
Oggi com’è strutturato il vostro gruppo di aziende?
Emmepi Group si fonda su una collaborazione tra Emmepi e Gruppo EIL. Nel corso degli anni abbiamo accorpato l’azienda Favalessa Systems, che produce pallettizzatori e caricatori perifici, e l’azienda Pieri, che si occupa di avvolgitori ed entra in Emmepigroup con un agreement esclusivo nel mondo del cartone ondulato.
Oggi Emmepi Group è dilsocato tra Perugia, Cesena, Milano e Treviso e annovera una forza lavoro pari a circa 130 unità.
Siamo in grado di produrre sistemi di movimentazione e centraggio automatizzati, rulliere rotanti, caricatori, pallettizzatori, pulitori-impilatori con trasporto aspirato, inseritori di bancali, una ampia gamma di filmatrici ed apparecchiature accessorie per ondulatori e case-maker.
A proposito di industria del cartone: qual è lo stato di salute del settore?
È un mercato in crescita e le ragioni sono molteplici. Il cartone è biodegradabile e facilmente riciclabile al 100%. Non si può dire altrettanto della plastica. Pensiamo poi alla crescita dirompente di tutto il settore delle spedizioni, che si basa proprio sulle scatole in cartone.
Il cartone resta quindi il materiale privilegiato per il packaging. Ci sono tante aziende che operano sul mercato di massa e necessitano costantemente di una grande quantità di imballaggi in cartone, basti pensare alle imprese che producono scarpe, pasta, biscotti, vino, cancelleria.
Cosa vuol dire per Emmepi Group fare innovazione?
L’innovazione ha in sé sia la scintilla dell’intuizione che la pazienza del viaggio. Di certo all’origine dell’innovazione c’è sempre un’idea obliqua, un’illuminazione speciale che ti fa vedere le cose in modo diverso. È una sorta di concepimento. Poi però per arrivare a metterla in pratica, cioè per rendere l’innovazione spendibile sul mercato, serve inevitabilmente un duro percorso di sviluppo.
Il contributo delle persone che si impegnano costantemente nel trovare soluzioni all’interno dell’azienda è determinante.
Quali sono le qualità più importanti di un buon imprenditore?
Un buon imprenditore deve avere diverse cose nel suo bagaglio. Sicuramente deve essere in grado di vedere lontano, avere delle buone intuizioni e deve essere soprattutto un ottimo interprete del comando.
Dirigere un’azienda, molto spesso, vuol dire anche essere anche un ottimo psicologo, capire le persone che si hanno intorno e tirar fuori il massimo da ciascuna, in base alle proprie attitudini caratteriali e lavorative.
Oggi il mercato e la concorrenza sono su scala globale. Come mantenere la competitività nei confronti di aziende concorrenti provenienti dai mercati emergenti?
Per noi è essenziale mantenere bassi i costi senza intaccare la qualità. Altro fattore chiave è il servizio post-vendita. Facciamo molto affidamento sul servizio post-vendita, perché è un fattore chiave per dare al cliente una vera soluzione completa di tutto e affidabile nel corso degli anni.
Com’è composto il vostro mercato?
Per circa il 40% si tratta di mercato Italiano. Il restante 60% è mercato estero: copriamo l’Europa praticamente per intero, ma esportiamo anche in Russia, Australia, Argentina e Brasile.
Perché fare impresa in Italia è bellissimo?
Noi italiani abbiamo una fervida fantasia. È una qualità che non si trova così facilmente sul mercato ed ha un grande valore quando si tratta di sviluppare business di un certo livello su scala mondiale.
Perché invece fare impresa in Italia è così difficile?
Sarebbero tanti i motivi di cui parlare. Però se devo sceglierne uno in particolare non ho dubbi: la burocrazia. Qualsiasi imprenditore che voglia in qualche modo mettersi in gioco e creare un business di qualsiasi tipo si ritrova a sbattere contro il muro di gomma delle istituzioni. In Italia abbiamo procedure talmente lunghe e confuse che impediscono la realizzazione di un sogno, anziché incentivarlo.
Cosa fare per aumentare la competitività del sistema Italia?
Vado avanti sulla scia di quanto detto prima: azzerare, abbattere, diminuire la burocrazia. È una zavorra che impedisce di volare. Ci sono troppi enti che non si sa bene a cosa servano, l’unica cosa certa è che rallentano le imprese italiane. Alla lunga c’è il rischio che l’imprenditore possa perdere la pazienza e decidere perfino di abbandonare l’impresa.
Made in Italy Lab ringrazia Alberto Fioriti per la disponibilità e l’interessante focus sulle tecnologie e i sistemi di gestione del cartone ondulato.
Emmepi Group srl
http://www.emmepigroup.com/
Via della Ghisa, 1
Perugia
Umbria
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