Incontro con lo storico pastificio toscano per parlare dell’alimento italiano amato in tutto il mondo.
Dici pasta e pensi all’Italia. Dici Italia e pensi alla pasta. Solo un luogo comune? Niente affatto. Quello degli italiani con la pasta è una lunga storia d’amore che nasce da lontano: un curioso articolo di La Cucina Italiana ripercorre le tappe principali della storia di quella che senza ombra di dubbio può essere definita la regina di tutte le tavole dello Stivale.
Fabianelli è uno dei più autorevoli rappresentanti del settore, pastificio toscano nel cuore della Valdichiana con una storia lunga quattro generazioni, iniziata più di centocinquanta anni fa.
Luca Fabianelli, export manager dell’azienda, accetta di buon grado il nostro invito a un incontro per parlare di pasta e dintorni, argomento centrale della nostra tradizione, non soltanto culinaria.
Luca, parteciperete al Cibus di Parma, una delle fiere più importanti del settore alimentare. Avete prodotti speciali da presentare?
Presenteremo la nuova veste grafica del brand Pasta Toscana in tutte le tre tipologie: Classica, Biologica e Biologica integrale con omega-3. Un packaging diverso, ricercato, che risponde alle esigenze di un prodotto premium di alta qualità. Un modo di portare avanti in maniera decisa la nostra convinzione di produrre e vendere un prodotto di qualità, trafilato in bronzo, 100% toscano.
Che aria tira nel settore della pasta?
Negli ultimi anni tanti pastifici hanno purtroppo chiuso i battenti, mentre altri hanno venduto a proprietà estere. Uno scenario che rispecchia la crisi nazionale di questi ultimi anni, dove molte aziende, anche di altri settori, non sono riuscite ad andare avanti. È un vero peccato, oltre che un danno economico e sociale per il paese. In Italia abbiamo un regime di tassazione fiscale altissimo e una burocrazia che è una vera zavorra, ovvio che in periodi di crisi soffriamo più di altri.
Nel caso specifico del nostro settore, vediamo che la richiesta di pasta italiana all’estero continua ad aumentare anno dopo anno e questo è un dato molto positivo per i pastifici e le altre aziende del settore.
Quali trend interessanti che avete notato di recente?
La pasta è tutt’oggi la regina della nostra tavola, il cibo che forse più i tutti rappresenta l’Italia nel mondo. L’italiano è ancora oggi un grande consumatore di pasta. Tra i trend di settore da sottolineare, ai quali anche noi abbiamo cercato di dare delle risposte con i nostri prodotti, segnalerei quello relativo a prodotti con cottura rapida. Produciamo ad esempio uno spaghetto che si cuoce in 3 minuti, è una risposta a una società che cambia abitudini e si muove velocità altissime.
Il secondo trend da sottolineare è la maggiore attenzione del consumatore per l’origine delle materie prime e la sicurezza alimentare, intesa come ricerca di prodotti genuini.
Pasta regionale, nuovi tipi e nuovi formati. Pasta integrale, di soia, di riso, kamut. Come cambiano i gusti del consumatore e l’offerta di prodotti delle aziende? Qual è la vostra posizione in merito?
Siamo molto attenti a quelle che succede nel mondo in materia di nuove abitudini alimentari delle famiglie e nuovi tipi di pasta, o nuovi formati. Riscontriamo da parte del mercato una sempre maggiore richiesta di prodotti biologici, salutistici e con certezza della provenienza delle materie prime usate. Risposte che noi diamo, come anticipato prima, i nostri prodotti Pasta Toscana biologici e biologici integrali con gli omega-3.
In che modo mantenete gli standard qualitativi lungo tutto il processo produttivo?
Negli anni abbiamo selezionato una serie di fornitori che sono in grado di assicurarci le semole con le caratteristiche qualitative da noi cercate. Ogni partita di semola viene da noi analizzata scrupolosamente prima di essere immessa nel flusso produttivo. Fabianelli, così come i nostri fornitori, è certificata con le certificazioni più importanti nel campo alimentare, tra cui per esempio la BRC Food.
Tre aggettivi per descrivere la pasta Fabianelli.
Italiana, genuina, grintosa.
L’impresa non è più solo profitto. Quali comportamenti virtuosi mettete in pratica nei confronti di ciò che vi circonda?
Investire in prodotti biologici è già sintomo di grande attenzione all’ambiente e alle persone. Curiamo molto l’aspetto sociale e nei limiti del possibile cerchiamo di aiutare tutte quelle associazioni che chiedono alla nostra azienda una mano. Si tratta di Onlus, di organizzazioni umanitarie o sportive che sosteniamo fornendo prodotti al prezzo di costo o completamente in omaggio. Crediamo sia un buon modo per fare rete con il nostro territorio e la nostra comunità qui in Toscana.
Nel 2017 le esportazioni di prodotti agroalimentari sono aumentate a dismisura e hanno conseguito risultati senza precedenti. L’Italia è spesso considerata “il ristorante del mondo”. Perché la nostra cucina è così apprezzata?
In primis credo perché sia una cucina molto varia, vasta nell’offerta di alimenti e combinazioni. Ogni regione d’Italia ha le sue peculiarità e le sue ricette, con delle eccellenze enogastronomiche che sono dei veri tesori da preservare. Se uniamo questo all’alta qualità dei prodotti italiani il gioco è fatto. Di sicuro influisce in questo sentimento anche l’amore che gli stranieri nutrono verso l’Italia e soprattutto verso la Toscana. Lo dico sempre, siamo dei previlegiati ad essere nati in questo territorio.
Abbiamo notato packaging personalizzati per i mercati esteri, in particolar modo da 1 libbra per gli Stati Uniti e 450 grammi per il Canada. Quali sono le ragioni di questa scelta?
Uno dei punti di forza di Fabianelli è la flessibilità, nella produzione ma anche a livello di marketing. Flessibilità che ci ha permesso in questo caso di rispondere alle esigenze dei consumatori statunitensi interessati spesso a pacchi da una libbra piuttosto che da 500 grammi. Stesso discorso per il Canada. Per gli USA abbiamo tre specifiche linee con pacchi da una libbra e tabella nutrizionale americana: la linea Maltagliati Organic Usa, la linea Fabianelli Conventional Usa e la linea premium in box Pasta Toscana Usa.
All’estero è pieno di prodotti italiani taroccati, prodotti dal nome che suona come italiano e presentati visivamente con i colori della nostra bandiera. Cosa pensate del fenomeno dell’italian sounding?
Problema gravissimo. Andando in giro per il mondo è ormai all’ordine del giorno vedere prodotti con nomi italianeggianti o addirittura bandiere italiane stampate su pacchi di pasta fatta in Turchia! Noi abbiamo anche fatto segnalazioni al nostro ministero, così come la nostra associazione di categoria. Ma anche qui se il governo non decide di fare finalmente una politica che veramente tuteli il made in Italy il problema non si risolverà, anzi è destinato ad aumentare, purtroppo.
Che significato date alla parola “innovazione”? Cosa vuol dire per voi fare innovazione?
Cercare di migliorare costantemente il nostro impianto produttivo, i nostri prodotti ma anche investire nella formazione dei nostri dipendenti e collaboratori. Innovazione vuol dire cercare di stare al passo con i tempi, e se possibile anche oltre. Una sfida molto difficile, vista la velocità con cui oggi si muove il mondo e la rapidità di crescita di paesi, potenziali futuri concorrenti, come la Cina.
Conoscete il Piano Industria 4.0 varato dal governo? Cosa ne pensate?
Si, abbiamo partecipato anche ad alcuni incontri formativi a riguardo. Ancora non ci siamo mossi concretamente ma stiamo seguendo con attenzione i cambiamenti della quarta rivoluzione industriale e consideriamo il Piano Nazionale Impresa 4.0 messo a punto dal governo un buon trampolino per lo sviluppo e gli investimenti.
Fabianelli può essere considerata una smart factory?
No, ancora Fabianelli non può considerarsi tale. Un po’ me ne rammarico ma credo che ci arriveremo fisiologicamente, cercando di anno in anno di migliorare l’organizzazione aziendale anche attraverso la tecnologia.
Fabianelli
http://www.fabianelli.it
Via Sant’Antonino, 107
Castiglion Fiorentino (AR)
Toscana
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