Una pubblicazione di pregio racconta la vita di una delle protagoniste della maglieria italiana e l’evoluzione del marchio fino ai giorni nostri.
Luisa Spagnoli – 90 anni di stile di Sofia Gnoli (Editore Rizzoli, 2018) è un’opera che non può passare inosservata. Il volume racconta i 90 anni della maison Luisa Spagnoli, orgoglio della maglieria italiana e di tutto il settore tessile made in Italy.
Siamo ben oltre il semplice libro: Luisa Spagnoli – 90 anni di stile è un viaggio nella bellezza, nella storia e nel costume. Un volume estremamente curato dal punto di vista estetico, con accorgimenti e soluzioni cartotecniche e di stampa capaci di regalare piacere al tatto e agli occhi.
La copertina rosa perlato sembra seta, la stampa del nome “Luisa Spagnoli” in oro a rilievo incavo, e poi in sovrapposizione un cartoncino opaco color panna, su cui sono stampati una serie di figurini, che avvolge l’intero volume.
Una pubblicazione di pregio, unica, realizzata con cura del dettaglio e gusto sartoriale.
Apri il volume e tra pagine d’oro e carta pergamina si sviluppa il racconto di una storia bella, quasi magica.
Tutto inizia con una donna e un coniglio, ma non è la storia di ”Alice nel Paese delle Meraviglie”! Siamo a Perugia e la donna di cui stiamo parlando è Luisa Spagnoli, eclettica donna perugina dai mille talenti, orgoglio del made in italy e dell’imprenditoria italiana al femminile. A Luisa Spagnoli si deve la celebre invenzione del Bacio Perugina, golosità al cioccolato famosa in tutto il mondo (inizialmente conosciuto col nome di “cazzotto”, per via della somiglianza tra la sua forma e quella di un pugno chiuso).
Nel 1928 Luisa Spagnoli realizza a Perugia i primi maglioni con un filato ricavato dai conigli d’angora. Un filato scelto per le sue qualità di morbidezza e delicatezza, che spesso viene mescolato anche ad altre fibre come lana fine, mohair, alpaca e seta. Si tratta di un’intuizione geniale, probabilmente dettata anche dalle ristrettezze di quel periodo storico, che dà nuova linfa a tutto il settore tessile italiano.
Luisa Spagnoli riesce a conciliare, come nessun’altra, autarchia e lusso, eleganza e praticità. Ha il grande merito di aver introdotto l’indumento fatto a maglia all’interno del guardaroba della donna moderna, che proprio in quegli anni, in coincidenza con l’evento drammatico della Prima Guerra Mondiale, conosce l’affermarsi di un carattere più libero ed indipendente.
Sono modelli e capi scelti pratici ed eleganti, dall’eccezionale versatilità, adatti alla donna che lavora fuori casa, guida l’automobile e deve muoversi negli spazi della città. E pensare che Luisa Spagnoli non si era mai occupata di moda, ma intuì il potenziale di questo nuovo tessuto: la maglia.
Sfogliando le pagine del libro incontriamo le foto in bianco e nero o a colori tratte dai cataloghi storici dell’azienda. I fotografi chiamati a raccontare lo stile di Luisa Spagnoli sono nomi importanti come Federico Garolla, Pasquale De Antonis, Elsa Haertter, Franco Rubartelli, Johnny Moncada e altri grandi fotografi ancora.
Il lettore ha la fortuna di ammirare anche gli stupendi disegni di René Gruau o di Brunetta stampati su carta trasparente pergamina: opere che aggiungono ancora più prestigio alla pubblicazione. Imperdibili i testi di commento affidati a grandi firme del calibro di Camilla Cederna, Irene Brin, Luigi Barzini Jr, Gianna Manzini.
Luisa lascia l’eredità dell’azienda in mano agli amati figli: Mario, che si dedica con passione alla direzione dell’impresa, pubblica un trattato sui conigli d’angora e inventa anche un pettine speciale per la raccolta della lana; e Lino, uomo dal fiuto straordinario, che intuì già dagli anni Cinquanta l’ascesa del prêt-à-porter. Oggi al timone della casa di moda c’è Nicoletta, che prosegue questo modello imprenditoriale mostrando sempre profonda conoscenza del settore tessile e una grande attenzione allo stile made in italy.
Luisa Spagnoli – 90 anni di stile di Sofia Gnoli, Editore Rizzoli, 2018
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